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7 Tipiche domande che i non nuotatori fanno ai nuotatori.

7 TIPICHE DOMANDE CHE I NON NUOTATORI FANNO AI NUOTATORI

Posted by nuotounostiledivita

Quello tra nuotatori e non nuotatori è un rapporto “difficile“. Sono certo che ognuno di voi si sia trovato a rispondere alle solite noiose domande che i non nuotatori pongono quotidianamente ai nuotatori. Ve ne proponiamo alcune:

NON E’ NOIOSO?

Cosa ci trovi nell’andare avanti e indietro da un muro? – Il nuoto non è uno sport come il calcio, la pallavolo o il Basket, che hanno un gioco costante, per questo agli occhi dei non nuotatori potrebbe sembrare uno sport noioso e ripetitivo. In realtà non è così: le ore passate in acqua seguendo la linea blu disegnata sul fondo della piscina sono tra le più piacevoli della settimana. Il nuoto è un po’ tutto, fuorché noioso.

IERI AVEVI UNA GARA, VERO? HAI VINTO?

Secondo i non nuotatori esistono due possibilità: o vinci o non sei nessuno. In realtà ci sono molti modi per vincere una gara, che non coincidono necessariamente con la medaglia d’oro. Puoi fare il tuo miglior tempo, puoi c’entrare il miglior piazzamento stagionale, puoi vincere la tua batteria. Molto meglio domandare: “com’è andata la gara?”.

VIENI A FARE UN GIRO?

Domani andiamo a mangiare una pizza? Ci sei per un caffè oggi pomeriggio? Discoteca sabato sera? – “No, mi dispiace. Ho allenamento.” oppure “No, ho una gara il giorno dopo.” Va così più o meno sempre! Il nuoto è uno sport di sacrifici e rinunce, ma sono infinite le gioie e le soddisfazioni che regala.

NON SI ROVINANO I CAPELLI A CONTINUARE A LAVARLI?

Non è fastidioso essere sempre bagnati? – in realtà dipende dai capelli. Il cloro può schiarire i capelli tinti o può rendere crespi i capelli più deboli, ma in generale basta utilizzare alcuni accorgimenti per evitare che i capelli si rovinino. Ad esempio utilizzare uno shampoo con PH neutro a fine allenamento e indossare la cuffia quando i capelli sono ancora asciutti. E no, non è fastidioso essere sempre bagnati: l’acqua della piscina è un po’ come la nostra seconda pelle.

CONOSCI FEDERICA PELLEGRINI?

Federica Pellegrini (leggi la bio) è la nuotatrice più famosa in Italia e noi nuotatori siamo grati per la visibilità che ha dato al nostro sport. Tuttavia Federica Pellegrini non viene a trovarci in piscina, non viene alle cene di società e non viene alle nostre gare. Quindi un tipico nuotatore non conosce Federica Pellegrini, così come la maggior parte degli atleti non conoscono le figure principali del loro sport.

 

NUOTI ANCORA?

Si. Non si smette mai di nuotare. Nuotiamo sempre, in estete, in inverno, in primavera e in autunno. Non abbiamo pause o vacanze. Il nuoto c’è sempre, è parte integrante della nostra vita ed è impossibile smettere.

 

COME FAI A SOPPORTARE L’ODORE DI CLORO?

Non è fastidioso l’odore di cloro anzi, lo amiamo. E’ il nostro profumo. Non chiedere a un nuotatore come fa a sopportare l’odore di cloro, in realtà ne è completamente drogato.

– da un idea di swimswam

 

Ci vediamo in piscina…




Il Rispetto della Magia

Esiste davvero la magia?

E’ magico lo sconvolgente panorama  del Grand Canyon forgiato incredibilmente dal fiume Colorado? E’ magica l’atmosfera che profuma il molo di Malibu con alle tue spalle le memorabili  scogliere californiane e innanzi a te i surfisti che attendono la grande onda?

E’ magia oppure e’ semplicemente lo stupore del viaggiatore?

E’ magico il parto di un bambino, la nascita di un essere umano e la continuazione ancestrale dell’umanità?

E’ magia oppure e’ la  natura che vuole mostrarsi nella sua perfezione?

Forse non e’ necessario scomodare la natura per stabilire se la magia esiste e forse dobbiamo solo  strizzare gli occhi e guardare con più attenzione. In maniera divera.

Vi voglio parlare di un nuotatore che ha fatto la Storia del Nuoto. All’età di sette anni Pablo Morales fu iscritto nello Swim Club Santa Clara. Non lo fece perché aveva aspirazioni di vincere un oro olimpico ma perché era assolutamente necessario che imparasse a nuotare. I genitori di Pablo erano appena emigrati da Cuba e la sua amata madre era quasi annegata durante il viaggio.

Adesso il nuoto era una priorità per l’intera famiglia Morales.

Al giovane Pablo piacque da subito la farfalla. Gli veniva meglio rispetto alle altre nuotate. In seguito dirà che è lo stile che sceglie te, non l’incontrario.

Un decennio più tardi Morales è magro, alto 1 metro e 85 e in piedi sui blocchi di Indianapolis ai Trial Olimpici Statunitensi in competizione per rappresentare il suo nuovo paese ai Giochi Olimpici di Los Angeles.

Nella sua disciplina, i 100 farfalla, si  tuffò sapendo di non aver rivali e “demoli’” il muro di arrivo in un turbinio di schiuma spumeggiante. Diventò il più veloce di sempre: 53,38 record mondiale.

Appena un mese dopo, Morales era il chiaro ed evidente favorito per vincere l’oro alle Olimpiadi di Los Angeles.

Ma Michael Gross della Germania Occidentale, un uomo la cui apertura alare raggiungeva l’improponibile distanza di 2 metri e 08 centimetri ( avete letto bene?) sconvolse Morales che schiacciato psicologicamente dalla presenza dell’”Albatros” restò a 7 decimi dal suo record mondiale. Il contingente tedesco occidentale in tribuna urlava a squarciagola la gioia per la vittoria del pupillo teutonico mentre Morales restava  agganciato alla corsia con la testa tra le mani. Tutto quello che sentiva era  il silenzio della sconfitta. E il bruciore.

Nel corso dei due anni seguenti Pablo avrebbe continuato gli allenamenti desideroso di riscattarsi a Seoul 1988. I due campioni si incontrano nuovamente nel 1986 e Morales si riprese il record del mondo volando per la prima volta sotto i 53 secondi.

Le Olimpiadi di Seoul si avvicinavano e senza ombra di dubbio Pablo era il predestinato alla vittoria e alla rivincita. Smise il College l’anno precedente al fine di mettere tutto le energie che aveva per la conquista dell’oro.  Nulla sarebbe stato risparmiato e non voleva assolutamente correre alcun rischio.

Con Morales il chiaro favorito, i finalisti dei Trial Americani che decidevano  i due rappresentanti alle Olimpiadi montarono sui blocchi di partenza pronti alla guerra. Pablo aveva 23 anni, aveva esperienza,  aveva il record del mondo  ma soprattutto aveva ancora la ferita aperta e arroventata del mancato oro nella precedente edizione dell’Olimpiade.

Ma il suo biglietto per  Seoul non lo aveva ancora in pugno.

Giunse terzo dietro al suo compagno di squadra Jay Mortensen e alla futura stella delle Olimpiadi di Seoul Matt Biondi.

Per Pablo questa non fu solo una delusione. Fu la fine.

Tutto l’allenamento, tutto il duro lavoro svanirono in un attimo. Era giunta il tempo di dire basta. Non sopportava  più le delusioni, lo sconforto e l’angoscia.

Era il momento di andare avanti con la vita fuori da una piscina e Pablo attaccò il suo costume Speedo ad un chiodo e si allontanò dallo sport. Per sempre.

1991

Quando Morales lasciò il nuoto lo lasciò per davvero. Nel corso dei 3 anni seguenti a malapena immerse un piede in una piscina.

Non era la mancanza della medaglia d’oro alle Olimpiadi nei 100 farfalla che lo convinse a smettere ma la sensazione che non potesse diventare in nessun caso il miglior delfinista in assoluto

Ma il destino serbava per lui ulteriori disgrazie.

Durante l’estate del 1991 l’amata  mamma di Pablo si ammalò e scomparve prematuramente in un paio di mesi. Fu un durissimo colpo. Allora decise  di provare a tornare in acqua.

Solo per  vedere cosa poteva fare.

Tornò al vecchio allenatore del college, Skip Kennedy, a Stanford e iniziò ad allenarsi di nuovo. Aveva bisogno di pensare ad altro per distogliere il suo pensiero dalla mamma appena deceduta. Con sette mesi di allenamento ai Trials nuotava un secondo sopra il suo record; ma non ebbe importanza; fu sufficiente per metterlo in squadra.

E questo era tutto quello di cui aveva bisogno.

Alle olimpiadi di Barcellona del 1992 Morales mostrò subito il suo marchio di fabbrica contrassegnando con il miglior tempo l’accesso alla finale

27 anni. Ma ancora tanti dubbi, tante paure. In finale c’erano il campione olimpico Anthony Nesty del Suriname e il polacco Rafael Szukala. Quella notte Pablo uscì in una calda serata di Barcellona, a braccetto con il padre e con la madre nel cuore.

Era giunto il tempo del pronti via. Finalmente. Pablo si alzò sul blocco di partenza e prese un enorme respiro purificatore di ogni pensiero negativo. Si abbassò e strinse forte le dita al blocco di partenza.

In realtà lui non si ricorda neanche oggi cosa accadde dopo.

I nuotatori parlano di una gara surreale, epica, leggendaria e….magica. Morales prese un metro di vantaggio alla virata dei 50 ma Nesty e Szukala tornarono sotto di lui di gran carriera. Sembrava che la storia fosse destinata a ripetersi.

Dannazione, ci risiamo.

Si infransero insieme sul muro di arrivo. Impossibile dire chi ha vinto. Morales esitò prima di voltarsi e il silenzio avvolse gli spalti.

Quando si girò, finalmente vide quello che aveva sempre sognato da quando ammirava il suo eroe Mark Spitz. Il numero uno davanti al suo nome.

Fu  oro.

Talvolta raggiungere un obbiettivo sarà più difficile del previsto. La sorte vi metterà a dura prova, vi schiaccerà e vi farà piangere.  Ma ci sarà qualcosa che vale più del tempo, del sudore ,dell’energia e del sangue.

La magia e’ costantemente con noi; purtroppo non abbiamo gli occhi adatti per vederla.

Gli occhi di chi ha sofferto. E soffre

Gli occhi di chi non si e’ arreso. E non si arrende.

Gli occhi di chi ha amato. E ama.

Sul podio per ricevere la medaglia d’oro qualcuno intravide una forma femminile accanto a Pablo. Qualcuno dice che  era sua madre.

 

Ci vediamo in piscina

 

 

 

 

 




Il nostro modo di gestire il Fallimento

Ciao,

quale e’ la tua reazione quando in piscina o a scuola le cose non vanno come vorresti?

O meglio, una volta che hai perfettamente compreso un fallimento e hai sfogato la rabbia e la frustrazione in “Diosolosa” quale maniera, come reagisci?

Ti arrendi?

Oppure usi il fallimento come combustibile a 100 Ottani per qualcosa di più grande?

Spero che l’irritazione rimanga li e che bruci ancora dentro di me…….”

Voglio raccontarvi la storia di un grande nuotatore che ha fatto La Storia del Nuoto. Mike Barrowman aveva appena raggiunto il sogno di ogni nuotatore; aveva tolto 5 secondi al suo miglior tempo nei 200 rana e si era qualificato per la squadra olimpica Usa Seul 1988. Aveva solo 19 anni e non si aspettava certo una prestazione di questo livello. Contento? You bet your butt (……..)

Ma le sorprese non erano ancora finite. Con solo sei settimane di allenamento fino alle Olimpiadi, Barrowman aveva alzato l’asticella delle sue aspettative. Ora lui non era soltanto dentro la squadra, ma era il favorito per un oro olimpico.

A Seoul la finale olimpica non e’ andata bene.

Dopo i primi 20 metri di gara il suo allenatore Jozef Nagy capì che il suo pupillo non era pronto a gareggiare con i migliori del mondo. “ Era ovvio che era molto spaventato”, ha detto Nagy. “ Non era mentalmente e tecnicamente  preparato alla pressione di una finale olimpica”

Al termine della competizione giunse quarto. Barrowman era così devastato dal risultato che fece trascorrere 6 mesi prima di rivedere il video della gara.

Al ritorno dai Giochi Olimpici decise di fare tutto il necessario per diventare il miglior ranista del pianeta. Disse: “Non voglio trascurare alcun dettaglio, non importa quanto piccolo sia”.

Durante i lunghi giorni di allenamento, dove passera’ 6-7 ore al giorno in acqua con il collega ranista Sergio Lopez, quando la fatica e il dolore lo avvolgevano pensava continuamente al fallimento di Seoul.

Egli ricordava la delusione.

La frustrazione.

E come non avrebbe mai e poi mai che un tale risultato accadesse di nuovo.

“ Quando mi sarò dimenticato cio  che e’ successo a Seoul, allora sarò nei guai”  ha detto Barrowman dopo aver abbattuto il record del mondo nel 1990 ai Goodwill Games a Seattle. “ Spero che rimanga li, che bruci sempre dentro di me”.

Tre anni dopo, alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, Barrowman ha dominato il campo, vincendo l’oro di oltre un secondo e frantumando il record del mondo per la sesta volta.

Ogni volta che pianifichiamo un obbiettivo sportivo o scolastico mettendo il meglio di noi stessi e poi cadiamo piatti con il viso al suolo fallendo miseramente noi abbiamo due opzioni.

Opzione uno e’ quella di smettere, abbandonare tutto. Abbiamo già provato vero? La nostra incapacità di mettere a fuoco l’accaduto, di capire gli errori e le responsabilità ci spinge a distruggere il lavoro fatto finora.

Opzione due è che usiamo il fallimento come un trampolino di lancio per qualcosa di grandissimo. Ma si, diciamoci la verità: il virtuosismo, come la fortuna e la sfortuna,  non esiste. E’ la scusa dei perdenti. Naturalmente esiste la genetica, il talento ma anche e soprattutto il lavoro, il duro lavoro.

I Campioni non falliscono mai? Puttanate!! …..anche se raramente.

Ma hanno l’abitudine, dopo avere pianto e sfogato la propria frustrazione, di trasformare un fallimento in qualcosa di positivo, in qualcosa di migliore.

Ci vediamo in piscina




Ogni anno un nuovo inizio

OGNI ANNO UN NUOVO INIZIO

Posted by nuotounostiledivita

A chi sta per ricominciare e a chi ha appena ricominciato. A chi non ha mai smesso e a chi sta per entrare in piscina per la prima volta. A chi durante l’estate ha messo su 2kg e a chi, invece, sta per iniziare la sua carriera agonistica. Questo articolo lo dedichiamo un po’ a tutti, ma soprattutto lo dedichiamo a te.

Ricomincia la scuola, ricomincia l’università, ricomincia il lavoro e ricomincia il nuoto. Anzi, in realtà il nuoto non ha mai smesso, perché rimane lì in agguato, dietro l’angolo, che ti osserva in continuazione. Il suo profumo ti cerca nei sogni e come un ossessione rimane nella tua mente fino a quando riprendi borsone e attrezzi natatori e ti lanci nuovamente tra le corsie di una piscina.

Eppure insomma, a settembre si ricomincia sempre. Dopo le vacanze estive si torna in acqua con nuovi obiettivi e nuove motivazioni, pronti più che mai ad affrontare nuove sfide. Accade così che ogni settembre è accompagnato da quella piacevole sensazione di mistero e di novità, perché tutti quanti desideriamo ardentemente scrivere una nuova pagina nel libro della nostra vita con il nuoto.

Si ricomincia. E si ricomincia sempre da zero: la sera prima con cura e attenzione si prepara il borsone, cercando – almeno per il primo giorno – di non dimenticare proprio nulla. Ciabatte, shampoo, costume, cuffia, occhialini, telo. C’è tutto. O almeno così sembra. Per una volta non vuoi dover chiedere niente ai compagni, insomma, vuoi iniziare nel migliore dei modi.

Poi varchi nuovamente la soglia della piscina, ripercorri gli spogliatoi teatro delle vicende più incredibili, entri sul piano vasca e ti senti a casa. Può essere passata una settimana o un mese, ma ti sembrerà un’eternità.

Sistemi cuffia e svedesi, sali sul blocco e ti tuffi. Eccoti qui, di nuovo. L’acqua ti avvolge totalmente, un brivido di freddo ti percorre la schiena, le gambe iniziano la loro gambata, le braccia iniziano a dare il ritmo, il tuo corpo fa tutto da solo, tu non devi pensare a nulla.

Sorridi. Sai ancora nuotare. Ora tutto è davvero come prima. È ora di ricominciare, di darci dentro, di raggiungere nuovi importanti traguardi.

Buona fortuna a tutti voi per il vostro nuovo inizio!




LE 10 CITAZIONI PIÙ BELLE SUL NUOTO

LE 10 CITAZIONI PIÙ BELLE SUL NUOTO

Posted by nuotounostiledivita

Frasi leggendarie e frasi motivazionali: abbiamo raccolto le 10 citazioni più belle sul nuoto e ve le proponiamo in questa pagina. Gli autori sono i più disparati: da Michael Phelps a Mark Spitz da Erri de Luca a Bob Bowman, nuotatori, nuotatrici, allenatori, giornalisti, poeti. Ecco quelle che a nostro avviso sono le 10 migliori citazioni sul nuoto:

1 “Il nuoto è sport di silenzi, immaginazione e fantasie.”

Marco Pastonesi

2 “I gesti del nuoto sono i più simili al volo. Il mare dà alle braccia quella che l’aria offre alle ali; il nuotatore galleggia sugli abissi del fondo.”

Erri de Luca

3 “Così tanta gente lungo il cammino, qualunque sia ciò a cui aspiri, ti diranno che non può essere fatto. Ma tutto ciò che serve è l’immaginazione. Tu sogni. Tu progetti. Tu realizzi. Ci saranno degli ostacoli. Ci saranno dei dubbiosi. Ci saranno degli errori. Ma, col duro lavoro, con la fede, con la confidenza e la fiducia in te stesso e in quelli che ti stanno attorno, non ci sono limiti.”

Michael Phelps

4 “I nuotatori quando escono dall’acqua sorridono. I corridori fanno smorfie impressionanti, i ciclisti digrignano i denti, i tennisti chiudono ermeticamente le labbra. I nuotatori sorridono. Non c’è nulla di più struggente e curioso. Forse è per questo che ho deciso di scrivere un libro sul nuoto.”

Carola Barbero

5 “I grandi nuotatori basano sempre le loro motivazioni sul miglioramento del proprio tempo e non sul raggiungimento di quello degli avversari. E alla fine è così che funziona, perché una volta fatto il record non hai più nessuno da raggiungere.”

Bob Bowman

6 “L’acqua ci è amica, non devi combatterla, condividi il suo spirito e lei ti aiuterà nel movimento.”

Alexander Popov

7  “I sacrifici li fanno tutti gli atleti, ma il nuoto è uno degli sport più faticosi in termini di preparazione. Mesi e mesi di allenamenti per una sola gara veramente importante all’anno. Una gara che, nel mio caso, dura un minuto e cinquanta secondi.”

Federica Pellegrini

8  “L’attimo in cui tocchi il bordo della piscina per primo dura un istante, ma te lo porti nel cuore per tutta la vita.”

Massimiliano Rosolino

9  “Non giustificare mai una sconfitta con il fatto che gareggiavi in una corsia poco favorevole. Non conta niente. Ogni gara ha soltanto un vincitore e chi arriva secondo è il primo degli sconfitti.”

Mark Spitz

10  “Il nuotatore è colui che passa le ore ascoltando solo il rumore delle proprie bracciate, seguendo una linea nera sul fondo. Colui che considera il cronometro come specchio del proprio lavoro. Colui che deve avere una testa grande così per contenere passioni, tensioni, emozioni e paure. Colui che si trova da solo contro tutti, quando tutti gli chiedono sempre e solo il massimo.”

Come un Delfino

 

………Swimming is a confusing sport, because sometimes you do it for fun, and other times you do it to not die. And when I’m swimming, sometimes I’m not sure which one it is.

Demetri Martin




l’Acquarama is back! 4 Settembre

Salve abbronzato popolo dell’Acquarama.

Lunedi 4 Settembre avvia ufficialmente la Stagione 2017-2018 della Piscina Acquarama.  La lunga pausa estiva volge al termine anche se dalle previsioni risulta che il rovente  sole, la torrida temperatura e l’opprimente afa ci accompagnerà per gran parte dello scolaresco settembre.  Non ci lamentiamo. Porta male!

Qualche novità per la prossima stagione; alcune positive altre un po’ meno. A dispetto della moderna logica del marketing enuncio prima quelle “meno positive” preservando le migliori per la conclusione.

Dopo qualche anno di stasi abbiamo deciso di aggiornare le tariffe  di alcune attività ( aggiornare e’ un verbo inattendibile nella fattispecie: aumentare e’ decisamente piu’ opportuno). I 10 ingressi del Nuoto Libero passano da 58 euro a 60 euro; la partecipazione bimensile  ai corsi 1 volta a settimana  passa da 75 euro ogni 2 mesi a 80 euro ogni due mesi. L’abbonamento annuale ragazzi passa da 410 euro  a 420 euro. Ecco, mi sono tolto il dente.

Restano invariati tutti gli altri costi, orari e modalità. Grazie a Dio.

Ma veniamo finalmente alle novità: troverete il piano vasca “affrescato” con 5 opere murarie di indiscusso talento; il tutto by i bravissimi Andrea Melani & Benedetta Giusti. Negli spogliatoi femmine saranno a disposizione dell’utenza 8 phon di ultima generazione al posto dei talvolta irritanti asciugacapelli. Nello spogliatoio maschile sarà operante un nuovo riscaldamento a soffitto al posto del datato precedente che libererà inoltre due posti per l’utenza.

Spero che queste evoluzioni saranno di vostro gradimento.

La segreteria e’ operante da lunedi 28 agosto mentre la Piscina riapre con tutte le attività Lunedi 4 Settembre. Per tutti coloro che risultano già iscritti sarà sufficiente una telefonata per specificare la data della ripartenza: 057325646 e’ il numero di telefono mentre www.acquarama.it il sito dove troverete tutte le info che cercate.

Ciabatte, accappatoio e costume saranno necessari per ricominciare l’attività. E non dimenticate di mettere nella sacca del nuoto anche un sorriso: e’ l’oggetto che piu’ ci rende felici.

A presto.




Laszlo, il nuotatore che tutti noi avremmo voluto essere.

Ci conoscemmo ad un antidoping, nessuno dei due riusciva a fare la pipì, le gare erano terminate da un pezzo, i pullman per gli alberghi ormai andati, c’erano quei poveretti che dovevano controllare che non facessimo nulla di illegale, i medici e noi. Lui abbozzava un inglese scolastico ed un italiano strano… io un italiano strano ed un inglese inventato. Andammo via in taxi e parlammo un po’ di tutto, della sua testa sempre pelata, del suo fisico non tanto da nuotatore, del delfino, della pizza e delle nostre grandi orecchie. L’ho visto fare gare incredibili contro atleti che facevano dell’incredibilità la normalità. Se fosse nato in un epoca in cui gli alieni, Lochte prima e Phelps dopo, non avessero nuotato, avrebbe vinto tutto. In patria è un dio, ricordo, a Budapest, gente arrampicata sugli alberi per assistere ad un suo 400 misto. Lui che incarna la tradizione del nuoto ungherese, 200 fa e 200/400 misti. Tra gli umani è il migliore. Pacato e sincero, quando ci vedevamo la prima cosa era dirci di non farla tutta. A differenza di molti la sua nuotata è pura poesia, leggera ed armoniosa, niente a che vedere con la brutalità costruita di russi od americani.

Laszlo è solo un talento puro ed unico .. è potuto passare da 200/400 mx e 200 farfalla a gare brevi con podi mondiali/ olimpici nei 50fa e 100 farfalla.

Per me ci sono i fuoriclasse e i fenomeni,la differenza e che i fenomeni hanno qualcosa in più a livello umano-comportamentale, penso che Laszlo faccia parte di questa categoria. A ogni europeo,mondiale o in qualsiasi occasione non vedo l’ora di vederlo nuotare-

Laszlo, il nuotatore che tutti noi avremmo voluto essere.

Laszlo Cseh è nato il 3 dicembre 1985 a Budapest. Con 6 medaglie olimpiche, 16 medaglie mondiali e 48 medaglie europee è senza dubbio uno dei più forti nuotatori europei (e mondiali) di tutti i tempi.




5 PROBLEMI TIPICI DI OGNI NUOTATORE

5 PROBLEMI TIPICI DI OGNI NUOTATORE

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Noi nuotatori siamo delle persone abbastanza problematiche. Un po’ perché passiamo così tante ore in piscina da ridurre ai minimi termini la nostra vita sociale, un po’ perché pensiamo sempre così tanto al nuoto che finisce che ci dimentichiamo anche le cose più basilari della vita di tutti i giorni.

Così abbiamo raccolto quelli che sono i problemi più comuni dei nuotatori, creando una specie di vade mecum per tutti coloro che si apprestano a entrare nel mondo del nuoto. Perché bisogna stare molto attenti, il nuoto può creare moltissimi problemi. Ecco la nostra lista:

 

  1. Quando il bagnino ti manda a fare la doccia prima di entrare in piscina
  2. Quando riprendi a nuotare dopo una pausa di 3 settimane
  3. Quando gli occhialini sono completamente appannati
  4. Quando dimentichi le ciabatte a casa
  5. Quando chi non nuota ti dice che il nuoto è semplice
  6. Quando vengono i crampi
  7. Quando facendo la virata non raggiungi il muretto
  8. Quando ti tuffi e il tuo costume decide di scendere
  9. Quando sei sul blocco pronto a partire e ti si rompe la cuffia
  10. Quando devi fare i 400 misti
  11. Quando esci dalla piscina con il segno degli occhialini
  12. Quando vieni travolto da una bracciata a delfino
  13. Quando il tuo allenatore riesce a rendere anche i 25 difficili
  14. Quando devi mettere il costume da gara
  15. Quando quello dietro ti tocca i piedi
  16. Quando si apre lo shampoo nel borsone
  17. Quando durante il set centrale si rompono gli svedesi
  18. Quando vuoi smettere di nuotare, ma no, in realtà non vuoi proprio
  19. Quando la voglia di cibo ti segue 24 ore al giorno come un ombra
  20. Quando provi a togliere gli occhialini ma stai indossando le palette
  21. Quando un nuotatore più giovane va più forte di te
  22. Quando devi spiegare a un nuotatore che un 200 non sono 200 vasche
  23. Quando dimentichi di contare le vasche e stai guidando l’esercizio
  24. Quando vieni colpito da una gambata a Rana
  25. Quando i non-nuotatori ti chiedono se conosci Federica Pellegrini
  26. Quando non vai a nuotare per 4 giorni e devi re – insegnare a te stesso come si fa a stare a galla
  27. Quando colpisci la corsia durante la bracciata a delfino
  28. Quando apri il borsone e hai tutti i vestiti bagnati
  29. Quando nel riscaldamento pre-gara sembra di essere in trincea
  30. Quando al posto di migliorare un tempo lo peggiori
  31. Quando durante il tuffo ti cadono gli occhialini
  32. Quando in estate hai abbronzato solo la schiena (e con il segno del costume)
  33. Quando bisogna svegliarsi la mattina nei periodi di doppio allenamento
  34. Quando a metà del set centrale inizi a pensare a cosa mangerai appena tornato a casa
  35. Quando i tuoi amici ti chiedono di uscire, ma tu hai allenamento



20 COSE che solo chi NUOTA può capire e 10 PAROLE che per i NUOTATORI hanno un SIGNIFICATO DIVERSO

20 COSE che solo chi NUOTA può capire

e 10 PAROLE che per i NUOTATORI hanno un SIGNIFICATO DIVERSO

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Questo post è dedicato a coloro che passano più tempo in costume che vestiti, a quelli che la sera hanno sempre il segno degli occhialini in viso e che la mattina a scuola hanno i vestiti che profumano di cloro. Insomma, è dedicato ai nuotatori, e solo loro potranno capire quanto segue:

1.Il nuoto crea dipendenza.

2.Gli svedesi non sono solamente gli abitanti della Svezia.

3.Mettere il costume da gara può essere traumatico.

4.Quando si torna in piscina dopo i pranzi delle feste ci si sente degli ippopotami.

5.Andare in giro con il segno degli occhialini è la normalità.

6.Il cloro non è un semplice elemento chimico.

7.L’orologio può avere anche quattro lancette.

8.Prova costume? Ahahahaha

9.Avere fame per 24 ore al giorno è possibile.

10.La vita potrà fare schifo ma un 400 misti sarà sempre peggio.

11.Per abbassare il tempo di qualche centesimo ci vogliono mesi di allenamento.

12.Durante i trofei sono più le volte che ci si innamora delle gare che si disputano.

13.Le piramidi non sono solo in Egitto.

14.L’unico super-eroe realmente esistito è Michael Phelps.

15.Nuotare non è noioso (ma chi glie lo spiega ai non-nuotatori?)

16.In acqua si può sudare, eccome.

17.Niente e nessuno è più odioso di chi ti tocca i piedi durante l’esercizio.

18.Gli Hunger Games sono un gioco da ragazzi rispetto al riscaldamento pre-gara.

19.Take Your Marks.

20.Una volta che inizi non riesci più a smettere.

10 PAROLE che per i NUOTATORI hanno un SIGNIFICATO DIVERSO

Ci sono alcune parole il cui significato è stato completamente stravolto dal mondo del nuoto. Noi nuotatori abbiamo un vocabolario tutto nostro … abbiamo selezionato qualche esempio e ve lo proponiamo in questo articolo:

  1. SVEDESI

PER LE PERSONE COMUNI → indicano gli individui originari e/o abitanti della Svezia.

PER I NUOTATORI → indicano gli occhialini più utilizzati nel mondo del nuoto agonistico. Hanno la caratteristica di poter essere assemblati direttamente dai nuotatori stessi, così da regolare la giusta distanza tra occhi e naso. Sono formati da due lenti, un cordino e un elastico

 

  1. CLORO

PER LE PERSONE COMUNI → è un elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 17 e simbolo Cl .

PER I NUOTATORI → è il profumo di cui sono follemente innamorati. Fragranza che indossano costantemente quasi fosse una seconda pelle. Se stanno per un lungo periodo lontani da una piscina ne sentiranno la mancanza: il cloro è una droga per i nuotatori.

 

  1. MURETTO

PER LE PERSONE COMUNI → indica un muro basso, usato solitamente come recinzione o per sostenere i terrazzi di un terreno posto in forte pendenza.

PER I NUOTATORI → delimita la fine di una vasca. Oggetto magico da cui spesso spariscono cuffie, occhialini e borracce, il muretto viene talvolta utilizzato come para infermeria ove far passare improvvisi crampi.

 

  1. BANDIERINE

PER LE PERSONE COMUNI → indicano solitamente i 4 angoli di un campo di calcio.

PER I NUOTATORI → rappresentano un segnale di emergenza che, durante la nuotata a dorso, ricorda a loro che la vasca sta per terminare, così da evitare di distruggere la mano contro il muretto (vedi sopra).

 

  1. BLOCCO

PER LE PERSONE COMUNI → indica un corpo solido di grandi dimensioni o un ammasso di materia.

PER I NUOTATORI → è quella struttura fissa che permette il tuffo di partenza, con il quale ha inizio una gara. Sono numerati (solitamente da 1 a 8) e hanno un’altezza che varia tra i 50 e i 75 centimetri rispetto al livello dell’acqua.

 

  1. DELFINO

PER LE PERSONE COMUNI → indica il più tenero e dolce mammifero marino.

PER I NUOTATORI → rappresenta la bracciata più difficile e faticosa. L’ostacolo più arduo da superare per diventare “veri nuotatori”: una tortura per tutti, fatta eccezione di quei pochi illuminati che lo amano sin dal principio.

 

  1. CORSIA

PER LE PERSONE COMUNI → rappresenta una parte dell’autostrada che possiede specifiche caratteristiche in base alle quali assume un nome (di accelerazione, di decelerazione, di emergenza)

PER I NUOTATORI → è una specie di filo spinato il cui scopo, oltre a quello di dividere la vasca (vedi sotto), consiste nel distruggere le mani dei nuotatori sbadati che ci sbattono contro.

 

  1. VASCA

PER LE PERSONE COMUNI →indica un recipiente di grosse dimensioni solitamente impiegato per la raccolta dell’acqua; quella presente in casa viene detta “da bagno”.

PER I NUOTATORI può essere da 25 o da 50 metri ed è delimitata dai due muretti. Possono farne 10, 100 o 1000 nello stesso giorno: le emozioni che proveranno saranno sempre differenti.

 

  1. RANA

PER LE PERSONE COMUNI → è un genere di anfibio che vive in zone umide/paludosi che salta e fa “cra cra”.

PER I NUOTATORI → è uno dei 4 stili del nuoto. Molto tecnico, soprattutto a livello agonistico, ha come “protettore” il buon Dale Oen.

 

  1. NUOTARE

PER LE PERSONE COMUNI → significa solitamente parlare con il corpo immerso nell’acqua clorata di una piscina e giocare con la palla / continuare a tuffarsi da bordo vasca; è un momento di svago e relax.

PER I NUOTATORI → rappresenta in poche parole la loro vita.




SCEGLIERE DI SCEGLIERE

 

SCEGLIERE DI SCEGLIERE

Posted by nuotounostiledivita

 

Non è mai semplice scegliere. Che sia il nuovo costume o la cuffia da mettere ad allenamento il momento della scelta porta sempre con sé un peso non indifferente e quando ci troviamo di fronte a scelte particolarmente importanti spesso rischiamo di rimanere passivi, continuando per inerzia a fare le stesse scelte che abbiamo fatto in passato.

Dice Paulo Coelho: “Si scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di percorrere solo quello a cui si è abituati”

Occorre scegliere di scegliere, quindi, e noi una scelta importante una volta l’abbiamo già presa: iniziare a nuotare. Scelta necessaria ma non sufficiente, dopo aver iniziato occorre porsi una sfida. E la sfida bisogna sceglierla accuratamente.

La scelta è un atto coraggioso e noi non sempre lo siamo. A volte la paura di una scelta troppo azzardata ci ferma e noi ci facciamo cullare dall’idea di rimanere nella nostra tranquilla quotidianità.

Eppure Kierkegaard lo diceva anche 200 anni fa: anche non scegliere, in fin dei conti, è una scelta. Da Platone a Kant il tema della scelta ha attraversato trasversalmente tutta la storia della filosofia occidentale.

Ma è proprio il filosofo danese Sooren Kierkegaard quello che mi ha affascinato maggiormente. Diceva: “esistere significa poter scegliere; anzi, essere possibilità”: noi siamo possibilità, possibilità che sì o possibilità che no: sono le nostre scelte e il nostro coraggio nello scegliere che ci determinano. Sono le sfide che ci poniamo che ci possono far vivere il sogno di Anthony Ervin o di Katinka Hosszu.

L’importanza di porsi degli obiettivi è fondamentale nel nuoto come in qualsiasi altro sport. La scelta ricopre quindi un ruolo fondamentale nella carriera di ogni sportivo. Bisogna vivere la propria vita agonistica in modo attivo e non inerte: occorre fare le proprie scelte. Potranno rivelarsi giuste o errate, ma vanno fatte. Altrimenti tutto il nostro lavoro si rivelerà vano.

Scegliete, dunque: scegliete una nuova gara da affrontare, un nuovo record da battere, una nuova squadra con cui raggiungere i propri obiettivi.

Scegliete di scegliere, insomma. Perché è nel momento in cui noi scegliamo che scriviamo il nostro futuro. Come disse James Joyce: “Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere”.